In un periodo denso di contrasti, tra incertezza e speranza, le tendenze della prossima primavera-estate rispondono nel segno di libertà, qualità, rispetto per l’ambiente.
Gli anni di pandemia hanno messo in luce due aspetti in forte contrasto, eppure complementari: da un lato, le debolezze dei sistemi sociali, politici ed economici; dall’altro, la possibilità di rinnovamento, l’opportunità di costruire un futuro migliore.
Come ricordiamo spesso, la Cop26 è stato un momento cruciale, e atteso, anche per la moda. Se chi aspettava risposte concrete si è trovato disorientato, la riflessione nata dopo la chiusura dei lavori ha consegnato a ciascuna azienda una grande opportunità: consolidare la propria posizione sulla crisi climatica, operare scelte aziendali nel segno del miglioramento.
Qualche esempio? Stella McCartney ha inaugurato The Future of Fashion, una piattaforma che promuove la moda rispettosa della natura; Patagonia ha bandito l’uso della parola sostenibile, prendendo una posizione netta contro il greenwashing, fino al raggiungimento della neutralità carbonica.
E il Maglificio Pini?
Quando pensiamo al futuro, abbiamo una lista di idee ben chiare. È necessario innanzitutto un cambio di mentalità, che punti alla rigenerazione, e non al consumo, di risorse energetiche, materie prime, prodotti finiti: parliamo di circolarità della moda, secondo la formula reduce, re-use and recycle.
Ancora, non è da trascurare una produzione etica, che ponga donne, uomini e ambiente al centro dell’intero processo, che promuova la ricerca di materiali alternativi e innovativi.
Il segreto è un equilibrio tra un processo produttivo virtuoso e la leggerezza della moda, un compromesso tra emozione e buon senso.
La libertà in particolare, si traduce in uno spirito leggero, che alla freschezza della primavera accosta, senza barriere, colori vivaci come Jasmine green, Butternut, Sachet Pink, Island paradise, Botanical garden, Cherry Tomato.
Anche i materiali, sempre nel segno della leggerezza, sono diversi e convivono tra loro: ecco quindi capi comodi in jacquard, con stampe e accostamenti di tonalità diverse.
Un altro tema, come si accennava, è la qualità del prodotto, soprattutto in relazione alla formula buy less, choose well, make it last. Compaiono così nei capi inserti e decorazioni, tessuti ricercati: filati metallici, per sottolineare un carattere radioso, luminoso ed elegante; fibre lucide, fluide e scivolose, tocchi perlacei, effetti riflettenti.
Anche i colori sono luminosi: Solar power, Flan, Jet Stream, Canyon Sunset, Quite Shade, Hedge Green, Delicioso.
Le decorazioni non sfociano tuttavia nell’eccesso, C’è un altro tema trasversale, ed è quello del minimalismo: niente è superfluo, la necessità regna. Le forme sono scultoree, le stampe geometriche, gli accostamenti grafici colorful, con il nero a fare da collante tra Apricot, Hot coral, Buttercup, Marina, Fairway, Ganache, Dahlia purple.
Accanto alle tinte unite, compaiono fantasie ispirate alla natura, fiori e frutti, screpolature desertiche, onde. Anche in questo caso, dagli archivi arrivano paisley e psichedelia, righe morbide, grafismi etnici.
Un ultimo punto, non certo per importanza, sulla maglieria: è un trionfo di traforati a pizzo, rete, crochet, lingerie in maglia. I tessuti sono brillanti, metallici, compaiono tweed e viscose, arricci e drappeggi danno forma ai capi, i colori sono naturali e della natura recuperano il fascino.
Il Maglificio Pini è già al lavoro: insieme ai nostri fornitori, stiamo studiando e testando nuovi filati, decorazioni realizzate artigianalmente per impreziosire i capi in maglia, tecniche di lavorazione che ci proiettano già nel futuro.
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